lunedì 17 febbraio 2014

La Befana del Vigile (Ovvero: LA VENDETTA)

La Befana del Vigile (Ovvero: LA VENDETTA)

6 luglio 2013 alle ore 19.53

Befana del Vigile a Pomigliano ('ncopp 'o ponte). Foto fornita da Gennaro Caprioli.
Befana del Vigile a Pomigliano ('ncopp 'o ponte). Foto fornita da Gennaro Caprioli.


Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo particolare racconto che tratta nuovamente della Befana delVigile 
ma…sotto aspetti completamente diversi dalla precedente nota sullo stesso argomento. Il “pezzo” è stato pubblicato in forma anonima nell’anno 2000 sul giornalino parrocchiale “FERMENTI” che si stampa da circa vent’anni . Le foto sono prese dagli albums di Dedicato a Pomigliano d'Arco. Segue una postfazione di Gino Iodice

La Befana del Vigile (Ovvero: LA VENDETTA)

Si era agli inizi degli anni sessanta. In un paese del vesuviano qualcuno propose di
istituire la Befana del, Vigile: intorno a delle pedane circolari, disposte ciascuna al cen-
tro di due o tre crocicchi, il sei di gennaio gli esercenti della zona avrebbero dovuto
depositare doni in natura, destinati ai vigili urbani residenti in quella zona. La pro-
posta venne accettata; però l’iniziativa, anche se all'inizio sembrò avere un discreto suc-
cesso, fu realizzata solo per qualche anno, scomparendo poi improvvisamente, senza
che se ne individuasse il motivo.

Dovette probabilmente influire anche un episodio, del quale solo pochi erano a
conoscenza: coloro che lo avevano vissuto personalmente e un limitatissimo nu-
mero di loro intimi.

Befana del Viglie a Sant'Anastasia (by Lello Sodano)
Befana del Viglie a Sant'Anastasia (by Lello Sodano)


I vigili di una delle zone prescelte per la raccolta avevano chiesto al parroco la
disponibilità di un locale della canonica, per potervi depositare, fino al momento
della spartizione, il frutto della generosità dei commercianti.
Il parroco acconsenti e consegnò al comandante dei vigili una chiave del lo-
cale; l’altra la conservò lui.
C ‘era comunque da trasportare tutto quel ben di Dio dal posto di raccolta alla ca-
nonica...

Il comandante ebbe una brillante (almeno per lui) idea: propose ai ragazzi del-
la locale associazione cattolica di effettuare il trasporto, promettendo loro di com-
pensarli con parte del “bottino”. I ragazzi si attivarono subito e in men che non si
dica fu tutto sistemato in una stanza della canonica.

C'era di tutto: dai panettoni alle bottiglie di spumante, dai carciofi alle salsicce.

Ognuno dei vigili sguinzagliò i propri figli, che per altro non si erano visti al mo-
mento del trasporto, ad inventariare quanto avrebbero dovuto poi spartirsi. Una vol-
ta conclusa l'operazione, il comandante chiuse la porta della stanza a due mandate
e con una risatina beffarda liquidò a mani vuote i giovani trasportatori.
La delusione di questi fu cocente. Non tanto per quelle cosucce che non avevano
ricevuto, ma per la slealtà con la quale erano stati trattati.

Befana del vigile a Casalnuovo (by Casalnuovo memories)
Befana del vigile a Casalnuovo (by Casalnuovo memories)


Si riunirono subito ed escogitarono "la vendetta”.

Uno del gruppo si era reso conto che la serratura a borsa della porta della stanza
del “tesoro” era tutt'altro che inviolabile. Si recò allora nell’officina che suo padre ave-
va allestito nel box-garage e, trovata una vecchia chiave in disuso, limandola opportuna-
mente, la trasformò in un perfetto passe-partout.
A quel punto tutti i componenti de la banda dei traslochi si riportarono nella ca-
nonica e, approfittando dell'assenza di altri, introdottisi nel caveau , asportarono tutto
quanto era possibile nascondere sotto i cappotti e scapparono subito a gozzoviglia-
re a casa di uno di loro.

Giustizia era stata fatta!

L'indomani, quando si recarono all’appuntamento per la spartizione, i vigili comin-
ciarono a verificare che c'erano molto meno cose di quelle inventariate, ma nessuno
aveva il coraggio di denunziare il fatto, perché le uniche due chiavi le avevano il
parroco e il comandante e non era quindi il caso di azzardare insinuazioni. Per cui
la soddisfazione di quei ragazzi non ebbe limiti e ancora oggi, quando si incontrano
e rievocano l'episodio, con sorrisi molto eloquenti mostrano di continuare a gode-
re per quella “operazione sottrattiva" di tanti anni fa.

Firmato: "Uno della banda"

La chiesa di Maria SS. del Rosario alle Palazzine con il mosaico dell'ultima cena che venne rimosso dopo il terremoto del 1980 (by Gennaro Santo su “FERMENTI”)
La chiesa di Maria SS. del Rosario alle Palazzine con il mosaico dell'ultima cena che venne rimosso dopo il terremoto del 1980 (by Gennaro Santo su “FERMENTI”)


La verità.

Postfazione di Gino Iodice

Dopo 50 anni credo che si possa dire la verità sull’episodio contenuto nell’articolo sopra pubblicato e che mi è stato fatto pervenire da“uno della banda” che aveva partecipato alla vendetta nei riguardi del Comandante dei vigili urbani di allora. Devo pubblicamente confessare che il paese vesuviano di cui si parla era Pomigliano, che la chiesa era quella delle “Palazzine”, che il parroco era don Antonio Ricci e che….anche io facevo parte di quella banda. Si…ero uno di loro!

Escludendo, per ovvie ragioni, considerazioni su di me, posso garantire che la banda era composta da giovani irreprensibili, giovani per bene, di ottima famiglia, studiosi e tutti stimati… sui quali tutte le Palazzine avrebbero messe le mani sul fuoco sulla loro estraneità ai fatti.  Naturalmente l’obiettivo non era il sottrarre parte del “bottino” della Befana dei Vigili che stazionava nei locali dell’Azione Cattolica accanto alla chiesa ma era , mi si consenta il termine, la “goduria” di farla pagare a che ci aveva fatto un torto, a chi ci aveva promesso qualcosa della Befana in cambio del trasporto di viveri e beni e poi non aveva mantenuto la parola. Sorridendo pure in modo beffardo.

Metà degli  anni 50. Madonna del Rosario della chiesa delle palazzine a Via Felice Terracciano, sotto la Testata di viale Alfa. Vi si i officiavano le funzioni religiose prima che l'attuale chiesa fosse costruita. (foto pubblicata su "Fermenti" e fornita da Gennaro Santo)
Metà degli anni 50. Madonna del Rosario della chiesa delle palazzine a Via Felice Terracciano, sotto la Testata di viale Alfa. Vi si i officiavano le funzioni religiose prima che l'attuale chiesa fosse costruita. (foto pubblicata su "Fermenti" e fornita da Gennaro Santo)


In quel momento non pensammo affatto che sarebbe stato poco cristiano ciò che stavamo per fare. Il diavolo si era impadronito di noi (e ci stette pure bene, con il nostro consenso, fino alla conclusione della vendetta). Nella impaginazione di questa nota è pubblicata , tra le altre una foto che mi ritrae con Don Antonio Ricci e Gennaro Caprioli quando frequentavamo l’Azione Cattolica. Indegnamente ero anche Delegato Aspiranti etra le altre cose ero imbranato anche a servire la messa (  sbagliavo sempre il momento giusto per scampanellare il campanello, don Antonio mi fulminava con lo sguardo, mi apostrofava sottovoce con un “disgraziato!” e mi mostrava, o quanto meno io lo vedevo, il pugno della sua mano pronto ad una dose di “carocchie” post messa). Voglio subito dichiarare la estraneità ai fatti dell’amico Gennaro Caprioli che sta nella foto.

Degli altri componenti della banda non dirò niente. E’ meglio. Qualcuno di loro non potrà più leggere questa nota e non potrà sorridere perciò che fu fatto allora. Li ricordo con molto affetto.

1958-59. Lavori di sistemazione dei giardini della della chiesa da parte di giovani volontari dell'Azione Cattolica sotto lo sguardo vigile di don Antonio Ricci (foto fornita da Gennaro Santo)
1958-59. Lavori di sistemazione dei giardini della della chiesa da parte di giovani volontari dell'Azione Cattolica sotto lo sguardo vigile di don Antonio Ricci (foto fornita da Gennaro Santo)

Ma di uno voglio parlarne. Di un tal “Nicolino”(ovviamente è un nome di comodo). Nicolino era più grande di me e faceva l’erudito in tutto lo scibile umano quando stava in compagnia. Era nato “imparato”! Doveva sempre dire la sua anche quando poteva farne a meno. Era un appassionato di fotografia e si dotava di macchine fotografiche sempre nuove….. ma noi non avemmo mai il piacere di vedere  una bella fotografia da lui scattata.
L’evento della vendetta si ripetè l’anno successivo….ormai era diventata una questione di principio! Alla seconda volta partecipò anche Nicolino. Nella stanza dove erano i doni della Befana del Vigile, Nicolino si incaponì con le salsicce:"Stasera m'aggia fa' sasicce e friarielli!". Si beccò dei  “vaffa” a destra e a manca…ma lui voleva cercare le salsicce facendoci perdere tempo. Fummo costretti a filarcela presto per paura che don Antonio potesse accorgersene. Naturalmente Nicolino rimase senza salsicce.
La Befana del Vigile  cessò negli anni seguenti. Probabilmente il dono da parte dei commercianti e degli automobilisti era in conflitto con il ruolo dei nostri vigili…il traffico ed i controlli aumentavano e loro dovevano far rispettare la legge e non si poteva scendere ai compromessi …..del “6 gennaio”.

Prima metà degli anni '60. Gino Iodice, don Antonio Ricci e Gennaro Caprioli. Dietro si notano i locali dell'Azione Cattolica accanto alla Chiesa delle"Palazzine a Pomigliano (by Gino Iodice)
Prima metà degli anni '60. Gino Iodice, don Antonio Ricci e Gennaro Caprioli. Dietro si notano i locali dell'Azione Cattolica accanto alla Chiesa delle"Palazzine a Pomigliano (by Gino Iodice)


Io vorrei restituire il maltolto di 50 anni fa (un panettone, alcuni torroni e tavolette di cioccolato). Come fare?

In diversi comuni italiani è stata ripresa, con obiettivi diversi, la festa e le donazioni della Befana del Vigile. Si raccolgono beni come sopra descritto ed i Vigili sono garanti della beneficenza e della distribuzione dei doni a favore di  coloro che versano in situazioni di necessità (precedentemente e pubblicamente individuati).

Ecco, se ciò si farà io restituirò tutto anche con gli interessi maturati in 50 anni.....Fatemi sapere.

Anche se io da allora non mi sono più confessato …un pensiero molto affettuoso lo rivolgo a don Antonio…non fosse altro perchè , dopo la pubblicazione di questo aneddoto, ho il timore che le sue temibili "carocchie"  mi vengano in sogno e credo già…… di sentire da lontano anche  la sua voce:….. “Disgraziato!!!”

Gino Iodice


Befana del Vigile a Pomigliano ('ncopp 'o ponte). Foto fornita da Gennaro Caprioli.
Befana del Vigile a Pomigliano ('ncopp 'o ponte). Foto fornita da Gennaro Caprioli.
Befana del Viglie a Sant'Anastasia (by Lello Sodano)
Befana del Viglie a Sant'Anastasia (by Lello Sodano)
Befana del vigile a Casalnuovo (by Casalnuovo memories)
Befana del vigile a Casalnuovo (by Casalnuovo memories)
Prima metà degli anni '60. Gino Iodice, don Antonio Ricci e Gennaro Caprioli. Dietro si notano i locali dell'Azione Cattolica accanto alla Chiesa delle"Palazzine a Pomigliano (by Gino Iodice)
Prima metà degli anni '60. Gino Iodice, don Antonio Ricci e Gennaro Caprioli. Dietro si notano i locali dell'Azione Cattolica accanto alla Chiesa delle"Palazzine a Pomigliano (by Gino Iodice)
La chiesa di Maria SS. del Rosario alle Palazzine con il mosaico dell'ultima cena che venne rimosso dopo il terremoto del 1980 (by Gennaro Santo su “FERMENTI”)
La chiesa di Maria SS. del Rosario alle Palazzine con il mosaico dell'ultima cena che venne rimosso dopo il terremoto del 1980 (by Gennaro Santo su “FERMENTI”)
Metà degli  anni 50. Madonna del Rosario della chiesa delle palazzine a Via Felice Terracciano, sotto la Testata di viale Alfa. Vi si i officiavano le funzioni religiose prima che l'attuale chiesa fosse costruita. (foto pubblicata su "Fermenti" e fornita da Gennaro Santo)
Metà degli anni 50. Madonna del Rosario della chiesa delle palazzine a Via Felice Terracciano, sotto la Testata di viale Alfa. Vi si i officiavano le funzioni religiose prima che l'attuale chiesa fosse costruita. (foto pubblicata su "Fermenti" e fornita da Gennaro Santo)
1958-59. Lavori di sistemazione dei giardini della della chiesa da parte di giovani volontari dell'Azione Cattolica sotto lo sguardo vigile di don Antonio Ricci (foto fornita da Gennaro Santo)
1958-59. Lavori di sistemazione dei giardini della della chiesa da parte di giovani volontari dell'Azione Cattolica sotto lo sguardo vigile di don Antonio Ricci (foto fornita da Gennaro Santo)

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