lunedì 17 febbraio 2014

Alla ricerca delle Masserie storiche di Pomigliano

Alla ricerca delle Masserie storiche di Pomigliano

11 settembre 2013 alle ore 23.04

Masseria Beneduce-Via Vesuviana
Masseria Beneduce-Via Vesuviana


Alla ricerca delle Masserie storiche di Pomigliano

Questa nota intende offrire ai lettori di “Dedicato a Pomigliano d’Arco” la trattazione della tematica delle "Masserie"  di  Pomigliano. 
Riportiamo alcuni interessanti stralci tratti dalla Relazione Illustrativa del Piano Urbanistico Attuativo per il Centro Storico di Pomigliano d’Arco, anno 2006  (www.comune.pomiglianodarco.gov.it). Le foto sono tratte dal Piano e da Google.

Il presente documento è da ritenersi anche come presentazione di un album della Pagina "Le Masserie storiche di Pomigliano" dove con gradualità pubblicheremo un lavoro di ricerca sulle masserie  per mostrarne, oltre alla loro ubicazione nel territorio comunale della città,  le relative immagini  ed evidenziare il loro stato attuale. 

Masseria Paciano, Cortile Cappella
Masseria Paciano, Cortile Cappella


Il sistema territoriale delle Masserie

Il termine “masseria” è utilizzato in tutto il Mezzogiorno d’Italia e sta ad indicare alcune specifiche tipologie di dimore rurali, assumendo già nel XVIII secolo il duplice significato di“azienda” e di “casa rurale o padronale” isolata nell’azienda.
Oggetto di quest’intervento è la “casa rurale o padronale” isolata nell’azienda, la masseria che, anche nel territorio pomiglianese,trova numerosi esempi ancora ben individuabili, essenziali testimonianze storiche e documento per la conoscenza di una civiltà contadina, temporalmente non troppo lontana da noi, che ancora ci appartiene e le cui tradizioni sono da conservare e da valorizzare. 

Masseria Castello
Masseria Castello


Il modo di abitare e l’impianto tipologico

Le masserie della fascia pedemontana vesuviana, tra cui si annoverano quelle pomiglianesi, erano in stretta relazione con la coltura della vite o con l’economia pascolativa e cerealitica dell’area, conseguentemente i locali indispensabili erano: il cellaio, le stalle, i depositi per il foraggio e per gli attrezzi ed il granaio.

La masseria, in genere, non nasce da un preciso progetto, ma da un insieme di corpi di fabbrica aggregati e adibiti a varie funzioni, spesso realizzati in tempi diversi e adattati alle necessità del momento, tra cui, oltre ai locali strettamente legati alla produttività del fondo agricolo, troviamo ambienti utilizzati per funzioni più articolate, come le abitazioni differenziate per i coloni e per i proprietari, la colombaia, la cucina esterna e, successivamente, possiamo trovare anche ambienti adibiti a dimora nobile, generalmente ubicati al piano superiore; talvolta vi è finanche la presenza di funzioni religiose. La masseria rappresenta, quindi, un insediamento antropico generalmente autonomo e autosufficiente.

Masseria Chiavettieri, Particolare
Masseria Chiavettieri, Particolare


L’aggregazione dei vari corpi di fabbrica costituisce l’espressione di un modo di abitare, largamente diffuso in tutta la pianura campana, che era quello di raggrupparsi attorno ad un cortile, dando luogo in aperta campagna ad variante sincronica della grande casa a corte, compatta, unitaria, chiusa verso l’esterno ed aperta verso l’interno, con uno o due portoni, rivolti rispettivamente alla strada e al fondo. Gli spazi interni delle corti erano contrassegnati dalla presenza di elementi architettonici invarianti quali pozzi, forni a legna, lavatoi, abbeveratoi che, insieme alle scale ed ai ballatoi esterni, concorrevano a configurare le specifiche caratteristiche di identità proprie delle diverse masserie.

Generalmente, alla masseria si accedeva attraverso una stradina interna al podere e in alcuni casi l’accesso era segnato da unportale, ne è un esempio il portale ad arco che segna l’accesso, su via Nazionale delle Puglie, alla masseria Tavolone.

Arco di accesso alla masseria Tavolone in Via Nazionale delle Puglie
Arco di accesso alla masseria Tavolone in Via Nazionale delle Puglie


Pomigliano d’Arco nella cartografia IGMI di fine ottocento (particolare)
Pomigliano d’Arco nella cartografia IGMI di fine ottocento (particolare)


Le Masserie storiche di Pomigliano d’Arco

Ricerche bibliografiche earchivistiche ed in particolare la lettura dei catasti ottocenteschi e novecenteschi, hanno portato allacomprensione della stratificazione storica di queste “architetture”, consentendonel’individuazione e la localizzazione anche in quei casi in cui, in seguito allo sviluppo urbanosuccessivo e non sempre rispettoso delle testimonianze storiche, le masserie sono diventate parteintegrante di agglomerati urbani attorno ad esse aggregatisi.
Il sistema delle masseriepomiglianesi presenta una casistica abbastanza ampia delle varianti insediativee tipologiche della casa rurale e ne costituisce una testimonianza storicapreziosa.

Area adibita al complesso industriale Alfa Romeo e relativo aeroporto prima della II guerra mondiale. Carta A.M.
Area adibita al complesso industriale Alfa Romeo e relativo aeroporto prima della II guerra mondiale. Carta A.M.


Nord abbiamo le masserie Romano eAntignani, in area pianeggiante ed in prossimità del canale del Carmignano, in cui affluisce l’Alveo dello Spirito Santo che le separa dalle masserie Madonnelle, Pipola, Visone, Mattiello, Tondi e Marcomanno e Villa Cerino che rappresentano,in un territorio circostante quasi completamente urbanizzato, una testimonianza preziosa della realtà di quei luoghi ancora pochi decenni or sono.

Spostandoci verso sud-ovest, oltre la via Nazionale delle Puglie, antica arteria stradale della pianura agro-nolana, troviamo le masserie Manna, Tavolone, Palmese, Tavola e Chiavettieri e, continuandoverso sud, in un territorio prevalentemente ancora agricolo, ne troviamo ancoraaltre:
la Masseria Guadagni che, ha dato luogo ad un vero e proprio villaggio, con tutte le caratteristiche di grande azienda rurale, anche per la presenza della grande vasca di raccolta delle acque (facente parte del sistema dei Regi Lagni), con le sue molteplici corti e case prospicienti su diesse, anche quipermanenze ancora leggibili della civiltà contadina; ancora, la Masseria del Pino e la Macedonio che,ancora oggi, mantengono il loro ruolo di capisaldi isolati in fondi agricoli; ancora più a sud abbiamo laMasseria Cutinelli. Ed ancora, spostandoci verso sud-est, troviamo altre testimonianze del modo di abitare della civiltà contadina, come le Masserie Ciccarelli e Fornaro ed un interessante esempio di dimora signorile lo riscontriamo in Masseria Castello.

Masseria Cozzolino - Via Vesuviana
Masseria Cozzolino - Via Vesuviana


Avvicinandocial centro abitato di Pomigliano d’Arco abbiamo le Masserie Beneduce e Miranda che nascono lungo la via Sommese, nelle immediate vicinanze della vasca del Carmine, parte integrantedei Regi Lagni e recentemente bonificata e riqualificata con la realizzazione del Parco Pubblico “Giovanni Paolo II”.

Ancora un’altra masseria checostituisce un caso, non più importante, ma certamente singolare, sia dal punto di vista architettonicoche urbanistico, nel complesso sistema delle masserie pomiglianesi, è laMasseria Paciano (Cortile Cappella): essa rappresenta un singolare ed interessante esempio di casa ruralea doppia corte a cui, se ne aggiunge una terza conseguentemente alla costruzione della piccola chiesetta dedicata a S. Pietro che è sicuramente tra le più antiche di Pomigliano d’Arco.

La Masseria Paciano diventa il nucleo originario del Borgo Paciano, la cui morfologia è strettamente legata al corso dell’alveo dello Spirito Santo ed il cui sviluppo urbano lo ha reso, già nell’800, parte integrante del centro storico di Pomigliano.

Schema delle masserie storiche nel territorio comunale di Pomigliano
Schema delle masserie storiche nel territorio comunale di Pomigliano


Tipologie d’intervento ed ipotesidi valorizzazione
(dalla relazione Illustrativa delPiano Urbanistico Attuativo di somigliano d’Arco, anno 2006, pag 23 e 24)

L’interosistema delle masserie storiche pomiglianesi versa in uno stato di profondodegrado, le cui cause sono da ricercarsi nel progressivo abbandono dell’attività contadina e delle dimore rurali e non solo.Molto hanno contribuito, in questi ultimi decenni, impropri e distruttivi interventi di ristrutturazione che, in assenza di una normativa specifica tesa alla tutela, alla conservazione ed allavalorizzazione del bene, hanno causato la definiva distruzione di alcune partidi questi manufatti sostituite da incongrui edifici che ne hanno alterato l’impianto strutturale e tipologico originario.
Le masserie sono, a pieno titolo, parte integrante delle permanenze storiche della città di Pomigliano d’Arco e come tali devono essere soggette e tutelate dalla stessa normativa che regola il centro storico.
In particolare, un corretto intervento per la valorizzazione di queste architetture, non può prescindere dall’individuazione di destinazioni d’uso compatibili, dalla comprensione dell’impianto tipologico con le sue modalità di sviluppo e dalla conoscenza delle tecniche costruttive e dei materiali tradizionali. E soprattutto, un eventuale e possibile integrazione di corpi difabbrica dovrà avvenire in maniera rispettosa e coerente con l’evoluzione dell’impianto tipologico di riferimento, in modo organico e nel rispetto del valore di quei luoghi e diquelle architetture.

Masseria Mattiello
Masseria Mattiello


Gliinterventi per la valorizzazione delle masserie dovranno, quindi, costituire un complesso organico con le parti storiche esistenti e dovranno essere attuati con l’impiego di tecniche e materiali tradizionali, di cui un documento testimoniale importante è rappresentato dalle molte case rurali esistenti nel territorio pomiglianese ed ancora esenti da manomissioni.
Sui possibili risultati positivi della valorizzazione dei beni culturali non sipossono avere dubbi! Essa contribuirebbe, tra l’altro, ad incrementare i flussituristici con il conseguente sviluppo di quei settori strettamente collegati, come le strutture recettive, di ristorazione e commerciali incrementando quindi l’occupazione locale.
Si creerebbe un’occasione di sviluppo e valorizzazione dell’artigianato locale,dei suoi prodotti e delle tradizioni, e non solo.

Masseria Chiavettieri
Masseria Chiavettieri


Negliultimi anni in Italia abbiamo vari esempi di come la valorizzazione dei beniculturali ha creato sviluppo e occupazione, uno fra tutti: il progetto culturale delle “Le cento masserie di Crispano”, attuato nel Comune di Crispano, che partendo dalla conoscenza di queste architetture ha dato il via alfenomeno dell’agriturismo e della valorizzazione del patrimonio rupestre con un notevole sviluppo culturale e turistico dell’area; si sono, così, sempre più incrementati gliinterventi di restauro evalorizzazione delle masserie, anche con lo sviluppo delle attività agricole ad esse legate. Iproprietari hanno anche costituito un associazione per le iniziative di ristrutturazione e di valorizzazione delle masserie.
E’senz’altro questo un esempio positivo di un’iniziativa culturale intelligente.

Ilterritorio agricolo pomiglianese ed il sistema delle masserie ivi presenti fa parte del più ampio sistema di masserie presenti in tutta l’area pedemontana settentrionale vesuviana che ha ampie potenzialità e suscettività di sviluppo: non dimentichiamo che, immediatamente a ridosso dei centri abitati di quest’area, esiste il Parco Nazionale del Vesuvio che è un attrattore culturale e turistico unico e singolare.

1.Masseria Visone in fondo vista da via Enrico De Nicola
1.Masseria Visone in fondo vista da via Enrico De Nicola


Abbiamovisto come il “sistema delle masserie storiche” è parte di un equilibrioterritoriale antico e che, tra molteplici manomissioni e alterazioni, conserva ancora nell’attuale configurazione alcuni suoi valori storico-architettonici ed in qualche caso anche artistici, costituendo una componente fondamentale dell’articolato sistema morfologico e orografico dell’area napoletana: una testimonianza evidente delle modalità, attraverso le quali i grandi segni della geografia naturale, completati ed integrati dall’intervento umano, possono definire le forme essenziali delt erritorio e degli insediamenti antropici su di esso insistenti.
La Masseria è, quindi, testimonianza del modo di abitare i luoghi, ed in modo particolare è il manufatto architettonico che manifesta il rapporto della popolazione con la terra e con i suoi prodotti; in tale ottica rimane un documento importante della storia di questi luoghi da tutelare e salvaguardare attraverso interventi di restauro che valorizzino il bene consentendone la fruizione nel rispetto della testimonianza storica giunta fino a noi e che abbiamo il dovere di trasmettere a chi verrà dopo di noi.

Schema delle masserie storiche nel territorio comunale di Pomigliano
Schema delle masserie storiche nel territorio comunale di Pomigliano
Masseria Paciano, Cortile Cappella
Masseria Paciano, Cortile Cappella
Masseria Castello
Masseria Castello
Masseria Chiavettieri, Particolare
Masseria Chiavettieri, Particolare
Pomigliano d’Arco nella cartografia IGMI di fine ottocento (particolare)
Pomigliano d’Arco nella cartografia IGMI di fine ottocento (particolare)
Area adibita al complesso industriale Alfa Romeo e relativo aeroporto prima della II guerra mondiale. Carta A.M.
Area adibita al complesso industriale Alfa Romeo e relativo aeroporto prima della II guerra mondiale. Carta A.M.
Masseria Beneduce-Via Vesuviana
Masseria Beneduce-Via Vesuviana
Masseria Cozzolino - Via Vesuviana
Masseria Cozzolino - Via Vesuviana
Masseria Mattiello
Masseria Mattiello
Masseria Chiavettieri
Masseria Chiavettieri
Arco di accesso alla masseria Tavolone in Via Nazionale delle Puglie
Arco di accesso alla masseria Tavolone in Via Nazionale delle Puglie
1.Masseria Visone in fondo vista da via Enrico De Nicola
1.Masseria Visone in fondo vista da via Enrico De Nicola
Masseria Guadagni
Masseria Guadagni

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