lunedì 17 febbraio 2014

La Befana del Vigile

La Befana del Vigile

27 giugno 2013 alle ore 23.38

Questo racconto ci riporta ad una tradizione in uso un pò dovunque in Italia sin dagli anni '50 e scomparsa dopo un quindicina di anni circa. La "Befana del Vigile" che Lello Sodano ci descrive in questa nota è riferita a Sant'Anastasia. Molti ricordano la Befana del Vigile anche a Pomigliano. Vogliamo trasmettere questi ricordi a chi non ha avuto l'opportunità di vivere questa usanza della cittadinaza verso i propri vigili urbani. Le foto che aiutano molto a "rivivere" quei tempi sono fornite dall'autore e si riferiscono a Sant'Anastasia. Anche "Dedicato a Pomigliano d'Arco è lieta di fornire la seguente foto dell' allora Befana del Vigile a Pomigliano. 
 


LA BEFANA DEL VIGILE  (di Lello Sodano)

Tra le vecchie usanze e tradizioni ve ne era una che è scomparsa del tutto, ma che in verità è durata pochissimi anni. Prese il via agli inizi degli anni ’50 nel nostro comune (Sant'Anastasia. NdR), come in tanti altri d’Italia, ed ebbe vita breve poiché già alla metà degli anni ’60 era scomparsa del tutto: la festa della Befana del Vigile che si celebrava il 6 gennaio.
Il giorno dell’Epifania era tradizione per gli automobilisti anastasiani portare dei doni (generalmente erano dolci, bottigliee fiaschi di vino o di olio, bombole di gas, panettoni ) ai Vigili che,posizionati su delle pedane al centro degli incroci, dirigevano il traffico con ampi gesti evidenziati dai caratteristici “maniconi” bianchi.

Molti di questidoni venivano in parte anche distribuiti a famiglie meno abbienti.
All’epoca che descrivo il Corpo di guardia anastasiana era composto ai pochissime persone e delle quali non faccio difficoltà a ricordarne i nomi: il Capo Guardie era don Aniello Visone, che da poco aveva sostituito il vecchio Cennamo andato in pensione, e le guardie municipali erano: Francesco Castiello, Sabato Liguori, Emilio Perone e Pasquale Romano. Il loro compito era esclusivamente adibito al controllo del territorio ed ai bisogni della popolazione, di traffico neanche a parlarne poiché le auto che circolavano per Sant’Anastasia erano davvero poche. 

Chi aveva bisogno dispostarsi si serviva della Circumvesuviana oppure dei pullman della ditta Falcone che provvedevano a coprire il territorio non servito dai treni (il loro percorso era limitato alla tratta che dal nostro comune portava a Pomigliano d’Arco e Marigliano, compreso anche il territorio di Somma Vesuviana). Per spostamenti più lunghi vi erano gli autisti di piazza e dei quali ricordo Eugenio Nappi, e Francesco Gifuni “tre grane”, che avevano la loro postazione in via Roma, mentre alla Madonna dell’Arco c’erano De Luca detto “mezarecchia”e don Nicola de Cristofaro; ciascuno di questi aveva la sua stabile clientela. 

Di solito i vigili per la Befana si posizionavano in due punti: all’incrocio di via Roma con via D’Auria e davanti al Santuario della Madonna dell’Arco; alcune volte veniva sistemata una postazione anche in piazza Trivio, e devo aggiungere che in tale occasione l’anastasiano era molto generoso, una qualità che ci ha sempre distinti. Credo che da parte di molti ci fosse anche un’ostentazione per il suo “status symbol” che stava crescendo e mostrava con orgoglio la sua auto.
Una consuetudine ormai abbandonata da decenni, ma chele immagini ce la fanno rivedere e rivivere.

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per aver visitato questo blog.
Suggeriscilo ai tuoi amici.